Terrorismo in Svizzera: il Rapporto dei Servizi Segreti della Confederazione (START InSight)
di Claudio Bertolotti
I Servizi della Svizzera hanno pubblicato il “Rapporto sulla situazione del Servizio delle attività informative della Confederazione 2019”.
Un interessante documento di 79 pagine diviso in otto capitoli principali: L’apporto dell’intelligence alla sicurezza della Svizzera, Il Rapporto sulla situazione in breve, Contesto strategico, Terrorismo di matrice jihadista ed etnico-nazionalistica, Estremismo violento di destra e di sinistra, Proliferazione, Spionaggio, Indicatori.
Con un nuovo design e una struttura semplificata il presente rapporto annuale del SIC illustra al pubblico interessato gli sviluppi più importanti della situazione in termini di intelligence. In ogni capitolo il SIC illustra le proprie osservazioni in merito alla relativa tematica e gli sviluppi previsti.
Minaccia rappresentata dai militanti jihadisti
Relativamente alla minaccia del “Terrorismo”, il Vicino Oriente, il Medio Oriente e l’Africa settentrionale, compresa la regione del Sahel, rimangono teatro di numerosi conflitti bellici e armati. I gruppi jihadisti nonché le persone o i piccoli gruppi che essi dirigono o ispirano caratterizzano la minaccia terroristica in Europa; tale minaccia, secondo il report, rimane elevata anche in Svizzera. La propaganda dello «Stato islamico» rimane una fonte continua d’ispirazione. La sua ideologia jihadista antioccidentale e antidemocratica resta popolare. Finora la Svizzera è stata risparmiata da atti violenti di matrice jihadista. Il SIC osserva però che in Svizzera l’ideologia legittimante la violenza dello «Stato islamico» o di Al-Qaida continua a incontrare il favore di persone radicalizzate o ad essa propense, in particolare di adolescenti e giovani adulti.
Meno attentati di matrice jihadista in Europa
La frequenza degli attentati terroristici in Europa è nettamente calata. Dall’autunno del 2017 sono stati constatati sette atti di violenza connessi al jihadismo, quattro dei quali rivendicati dallo «Stato islamico». Nel frattempo però le rivendicazioni dello «Stato islamico» hanno perso la loro forza espressiva.
Imam e predicatori contribuiscono alla radicalizzazione in Svizzera
La Svizzera è interessata dagli sviluppi nei Paesi limitrofi: i movimenti islamisti e jihadisti, infatti, si fermano più davanti alle barriere linguistiche che ai confini nazionali. Conseguentemente, nelle regioni linguistiche della Svizzera si rilevano grandi influenze di siffatti ambienti dei Paesi limitrofi dove si parla la stessa lingua. Le influenze provenienti dall’estero sono constatabili anche tra imam e predicatori in grado di contribuire alla radicalizzazione di persone in Svizzera. Come altri Stati, la Svizzera ha emanato divieti d’entrata o applicato altre le misure previste dal diritto degli stranieri a numerosi predicatori che esaltano o legittimano la violenza.
Radicalizzazione jihadista in Europa e in Svizzera
I successi ottenuti dallo «Stato islamico» nel 2014 e nel 2015 sono stati il fattore scatenante dell’aumento significativo dei casi di radicalizzazione in Svizzera e all’estero. L’esperienza fatta negli ultimi anni mostra che in Svizzera sono in particolare gli adolescenti e i giovani adulti a essere stati radicalizzati in senso jihadista.
Radicalizzazione nelle prigioni e scarcerazione di detenuti radicalizzati
Da alcuni anni il SIC constata un aumento dei casi di radicalizzazione durante l’esecuzione della pena. Nelle prigioni europee si trovano centinaia di jihadisti nonché individui che si sono radicalizzati durante la detenzione. Nei prossimi mesi e anni tali persone saranno scarcerate. Nonostante la funzione riabilitativa prevista dal diritto penale, esse possono rimanere influenzate dall’ideologia jihadista o esserlo ancora di più.
I jihadisti nei movimenti migratori
I movimenti migratori sono sempre più oggetto di attenzione da parte delle autorità preposte alla sicurezza da quando, nel 2015 e nel 2016, sono stati resi noti casi isolati di attentatori giunti in Europa sotto le mentite spoglie di rifugiati. I richiedenti l’asilo arrivati di recente in Svizzera e per i quali vi sono indizi di attività terroristiche o di nessi con reti terroristiche costituiscono l’eccezione.
Previsioni e valutazioni: tendenza alla radicalizzazione jihadista
Tendenzialmente la radicalizzazione di matrice jihadista continuerà a diffondersi in Europa, in particolare tra gli adolescenti. Difficilmente in un prossimo futuro potranno essere allentate le rafforzate misure delle autorità che negli ultimi anni, nell’ambito della lotta al terrorismo, sono state adottate anche in Svizzera. Tali misure possono però essere percepite come discriminatorie da singole persone interessate, corroborandole così nel loro presunto ruolo di vittime e contribuendo quindi alla loro radicalizzazione.
Scarica il Rapporto completo dei Servizi Svizzeri 2019
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