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#ReaCT2020: è online il 1° rapporto sul radicalismo e il terrorismo in Europa

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Claudio Bertolotti, Direttore START Insight, Direttore esecutivo Osservatorio ReaCT

La fine territoriale dello Stato islamico ha portato il movimento a reinterpretare la propria natura originale, basata su un approccio insurrezionale clandestino (principalmente nelle aree sunnite in Iraq) a cui si sono affiancate due linee d’azione: da un lato la delocalizzazione e i franchise in Afghanistan, Libia e in Africa i cui attori principali sono i gruppi locali a cui si sono uniti i reduci fuggiti dal fronte siriano; dall’altro lato l’espansione all’interno dell’arena globale, inclusa l’Europa, in cui le azioni sono lasciate all’iniziativa individuale e delle cellule.

 

Il rapporto #ReaCT2020 pone la sua attenzione sull’evoluzione del fenomeno terroristico, analizzandone le manifestazioni violente degli attacchi e gli eventi associabili al jihadismo individuale

LA SITUAZIONE IN EUROPA

Sebbene gli attacchi diretti ed effettivamente collegati allo Stato islamico abbiano meno probabilità di verificarsi nei Paesi europei dove la sicurezza è stata significativamente rafforzata, gli attacchi emulativi ispirati allo Stato islamico rappresentano una minaccia potenzialmente in crescita. Usando la sofisticata ed efficace propaganda, gli jihadisti si rivolgono direttamente ai potenziali “combattenti” del jihad incitandoli ad agire nel paese di residenza. È un quadro in cui il terrorismo nostrano definisce una tendenza alla violenza particolarmente preoccupante e in cui la minaccia futura dipende da come l’uditorio seguirà gli appelli del “Califfato” ad aderire alla “guerra di logoramento” contro le nazioni “crociate”. A tale fattore si inserisce la volontà di al-Qa’ida di riconquistare quel terreno perso negli anni dello Stato islamico territoriale; una volontà che potrà manifestarsi attraverso la condotta di azioni spettacolari ed eclatanti, dal forte impatto mediatico e comunicativo.

Nel complesso i Paesi europei affrontano una minaccia terroristica concreta a causa dell’alto numero di foreign terrorist fighters, della presenza di reti jihadiste sviluppate e della vicinanza geografica alle zone di guerra.

#ReaCT2020: IL RAPPORTO

Il terrorismo jihadista che accompagna la nostra epoca è la manifestazione violenta di una crescente radicalizzazione religiosa che coinvolge una parte, marginale, della società musulmana. Ma si tratta di un fenomeno sociale consolidato, in Europa, come nelle altre aree geografiche del Medioriente, del Nord Africa, del Sud-est asiatico e dell’Asia.

L’Osservatorio sul Radicalismo e il Contrasto al Terrorismo – ReaCT, monitora ed analizza costantemente il panorama del terrorismo jihadista europeo e, attraverso il primo rapporto sul fenomeno del terrorismo in Europa, intende offrire al pubblico uno studio sintetico sull’evoluzione e sugli effetti del fenomeno terroristico di matrice jihadista e della violenza in nome dell’Islam, attraverso un approccio quantitativo e qualitativo; in particolare quello quantitativo approfondisce aspetti quali la tipologia di attacco, le tecniche utilizzate, le armi, gli effetti diretti e indiretti, così come i risultati effettivi ottenuti.

Il rapporto #ReaCT2020 pone la sua attenzione sull’evoluzione del fenomeno terroristico, analizzandone le manifestazioni violente degli attacchi e gli eventi associabili al jihadismo individuale ma non direttamente rientranti nella categoria di terrorismo tout court; e ancora, osserva i dati dei potenziali indicatori di rischio associabili al fenomeno della radicalizzazione jihadista. Il risultato è una “lettura” più completa e ragionata del modus operandi dei terroristi e i risultati da questi ottenuti in Europa attraverso gli attacchi e le azioni violente.

L’obiettivo che ci siamo posti è definire il trend del fenomeno e delle sue manifestazioni; al tempo stesso, l’Osservatorio intende promuovere una ricerca più approfondita su possibili denominatori comuni presenti negli episodi europei di violenza jihadista, così da realizzare uno strumento utile da condividere con gli operatori per la sicurezza, sociali e istituzionali.

Il Rapporto si compone di 11 contributi di analisi e valutazione e un case study relativo a un soggetto condannato per terrorismo in Italia. Partendo dai numeri ed i risultati del “Nuovo Terrorismo Insurrezionale”, anche alla luce dell’uccisione di Al Baghdadi, si analizza la metodologia di comunicazione dello Stato islamico con uno specifico focus su quelli che sono gli strumenti virtuali del cosiddetto cyber-terrorism e della “guerra dell’informazione”.

Tenendo conto dell’evoluzione tecnologica offerta dal mercato e disponibile al terrorismo contemporaneo, si è voluto inoltre approfondire il pericolo potenziale, quale sfida del futuro, dell’intelligenza artificiale e robot (droni e non solo).

Si è poi voluto porre attenzione al fenomeno del terrorismo di “estrema destra” fra rischio attuale e minaccia futura, evidenziandone alcuni aspetti in comune con il terrorismo jihadista.

Sul piano sociale, e in una duplice ottica preventiva e predittiva, #ReaCT2020 offre una lettura dei processi di radicalizzazione violenta e avvia un’analisi critica sui tentativi di de-radicalizzazione e di induzione alla rinuncia della violenza da parte delle istituzioni.

Inoltre #ReaCT2020 fa il punto sulla prevenzione del
finanziamento al terrorismo tra interventi comunitari e panorama normativo nazionale.

In tale quadro evolutivo, alla luce degli eventi e degli sviluppi quasi quotidiani che il terrorismo contemporaneo riesce ad imporre nel panorama della violenza globale, #ReaCT2020 propone una riflessione sulla definizione della minaccia, invitando accademici, operatori della sicurezza e decisori politici a ripensare il concetto stesso di terrorismo per combattere un nemico che perdura.

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Scarica i singoli articoli del 1° rapporto sul radicalismo e il terrorismo in Europa

Claudio Bertolotti, Una fotografia del terrorismo in Europa

Claudio Bertolotti, Numeri e risultati del “Nuovo Terrorismo Insurrezionale” in Europa: dal califfato al post-Stato islamico

Matteo Bressan, L’evoluzione della minaccia terroristica alla luce dell’uccisione di Al Baghdadi

Chiara Sulmoni, Radicalizzazione e de-radicalizzazione. Piste d’indagine

Francesco Pettinari, Radicalizzazione jihadista: il “tempo di attivazione” dei radicalizzati

Giusy Criscuolo, La comunicazione dello Stato islamico

Deborah Basileo, Tra cyber-terrorism e guerra dell’informazione: scarsa consapevolezza e limiti normativi

Valentina Ciappina, Videogiochi e cyber-jihad: dimensioni ed effetti

Ginevra Fontana, Il terrorismo 2.0: tra droni e nuove tecnologie

Barbara Lucini, Estrema destra fra rischio attuale e minaccia futura

Annalisa Triggiano, La prevenzione del finanziamento al terrorismo tra interventi comunitari e panorama normativo nazionale

Marco Lombardi, Ripensare il terrorismo per combattere un nemico che perdura

Claudio Bertolotti, L’aspirante ideologo dello Stato islamico (Case study)

 




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